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.Il Ni. bi. ru space bar rimanda alle tavolette dell'astronomia sumera definito come il pianeta dell'attraversamento.E un richiamo da un lato ad una frase di transizione colta in senso generale,e dall'altro alla natura specifica di quello che dovrebbe essere il dodicesimo corpo celeste,il decimo se si escludono la luna e il sole. Nibiru è il pianeta che c'è ma non si vede,i cui effetti,in virtù della sua rotta orbitale enormemente dilatata,si avvertono pure a distanze lontanissime. Il ni.bi.ru space bar è questo...le sonorità electro house, e le atmosfere che troverete nascono proprio da qui:da cio che si percepisce pure se dall'altro capo dell universo,da qualcosa che è presente e si avverte con una forza inarrestabile anche senza che si riesca a vederlo..!almeno per ora.... conceived and designed by Massimiliano Santoni

sabato 13 marzo 2010

BAGLIORI NEL BUIO IL FILM-COMPLETO



Mi ero segnato il titolo di questo film in quanto lo avevo trovato consigliato in un sito internet, segnalato come un eccellente esempio del suo genere (ossia tra fantascienza e horror).

Probabilmente, però, non lo avrei guardato se mi avessero detto che si trattava di un film su ufo e rapimenti alieni (“abduction”, in inglese).
E non perché non trovi interessante l’argomento (lo è molto), quanto perché si tratta di un sottogenere stra-abusato, e spesso con prodotti finali meno che mediocri.

Tuttavia, ho dovuto riconoscere alla fine che Bagliori nel buio, diretto da Robert Lieberman nel 1993, è proprio un bel film.

Non un film recente, dunque, ma un film che vale senz’altro la pena vedere, specialmente se si è appassionati di fantascienza o di ufologia.

Peraltro, il film è ispirato a una storia vera, che ha fatto molto scalpore data la quantità di indizi e prove a sostegno dei fatti descritti.

Ed ecco la storia: nel settembre del 1975 cinque taglialegna dell’Arizona si recano come sempre a lavoro col loro camioncino.
A differenza del solito, tuttavia, stavolta scorgono delle fortissime luci tra gli alberi e, una volta giunti in prossimità di ciò che emanava tali luci, scoprono che si tratta di una navicella sospesa una ventina di metri sopra una radura.

Travis Walton, incuriosito e noncurante degli avvisi dei compagni, scende dal furgoncino e si porta sotto il disco volante, il quale, a sua volta, emette un raggio che lo fa crollare a terra.

Gli altri taglialegna, a questo punto, scappano terrorizzati, per poi tornare indietro dopo alcuni minuti, preoccupati per l’amico.
Tuttavia, nella radura non trovano niente di niente: né Travis, né la navicella, né alcuna prova di quanto successo.

Nei giorni seguenti, la scomparsa del ragazzo crea molto scompiglio in paese, tanto che la gente si divide su quanto pensa sia accaduto, coi cinque che finiscono per essere sospettati di omicidio… finché…

Come detto, dietro c’è una storia vera, con tanto di macchina della verità, ipnosi regressiva, numerosi testimoni oculari e indagini ufficiali.

Quanto al film, tutto è riprodotto con abilità, e il film stesso scorre liscio, appassionante e coinvolgente, per tutta la sua durata.
La sceneggiatura non è eccezionale (visto che le storie di contatti con alieni e ufo sono centinaia di migliaia e dunque è anche difficile essere particolarmente innovativi), ma la realizzazione tecnica è certamente positiva, col giudizio finale sul film che è anch'esso positivo...ALTRO CHE QUARTO TIPO

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